Rivederla dopo tanti anni fu per lui più di un colpo al cuore. Ma la vita è così, ti carica di speranze e poi ti porta via i sogni più belli. Viola era sempre stata la sua amica speciale fin dai tempi della scuola, almeno finché i primi impulsi di passione li avevano uniti in qualcosa di più forte e allo stesso tempo intimo e delicato. Credo che tutti noi ci ricordiamo ancora la nostra prima volta. Certo, alcuni con risultati meravigliosi ed altri per un cocente fallimento. Per Andrea invece era stata una rivelazione, un momento indimenticabile in cui poco importavano l'imbarazzo e le difficoltà del momento. Quel che contava era stare stretti uno all'altra, senza porsi troppe domande sulle dinamiche del sesso. Invece lei uscì turbata da quella esperienza, come se l'innocenza della pubertà si fosse incrinata definitivamente.
Poi vennero le scuole superiori e le scelte importanti, tra cui la decisione dei genitori di Viola che presero al balzo una migliore opportunità di lavoro per il padre ingegnere. Tutto sembrava un semplice arrivederci e, d'altronde, un paio d'ore di treno non erano certo un problema insormontabile, almeno finché sopraggiunse qualcun altro ad interrompere il loro idillio. Nonostante la delusione, Andrea la considerò per sempre la sua migliore amica e per anni mantennero i contatti in modo assiduo.
Quando anche quella storia sembrò concludersi definitivamente, pensò che fosse l'occasione giusta per riprendere il filo del discorso, ma venne a sapere che il motivo della rottura era invece dovuto alla presenza di un altro uomo, decisamente più grande, e con quelle possibilità economiche che certo non poteva offrirle. Ora però, a distanza di un decennio, il tempo pareva essere ritornato sui propri passi. Viola era più bella che mai ed il matrimonio di una comune amica era diventata l'occasione per rivedersi.
Certo, avrebbe fatto volentieri a meno di conoscere anche il suo ingombrante compagno, ma d'altronde era il proprietario della grande villa di San Vito lo Capo dove si sarebbe svolta la festa di nozze. Tutti invitati quindi, e per chi veniva dal continente sarebbe stata un'intera settimana di vacanza offerta da Salvo Torrisi, un uomo dal "cuore grande" come tutti lo definivano a Palermo.
In verità Andrea si era sempre chiesto cosa mai avesse trovato in quell'uomo apparentemente rozzo, così lontano dai canoni e dagli ideali che li avevano accomunati sin dall'infanzia. Non c'era alcuna poesia in lui e tanto meno quel senso artistico con cui si poteva guardare il mondo con curiosità e delicatezza. - Ha molte doti nascoste... - si era sempre difesa Viola - e molte attenzioni nei miei confronti.
Andrea aveva tradotto quella frase a modo suo ed ora, tra le candide mura di quella meravigliosa villa, aveva trovato conferma ai suoi sospetti. - Il denaro... - pensò - alla fine è l'unico perno su cui gira il mondo!
Quando, poco dopo il suo arrivo, Viola gli presentò il marito, fece persino fatica a trovare le parole per rispondere alle sue battute fuori luogo.
- Allora tu sei quel ragazzaccio che ha baciato per la prima volta la mia bella moglie? - esordì Salvo - A questo punto, da buon siciliano, devo solo decidere di far finta di niente... oppure di chiamare qualche amico degli amici per farti seppellire dentro una colata di cemento!
Andrea annuì e a stento rispose alla sua stretta di mano, guardando negli occhi Viola alla ricerca di comprensione.
- Lui è fatto così, - si sentì rispondere, appena restarono soli - ama scherzare in questo modo ma è davvero una brava persona.
- Ricordo ancora le nostre battaglie, - le rispose - e l'energia con cui volevamo cambiare il mondo.
- Il mondo è cambiato ugualmente, - obiettò Viola - e se ne è sempre fregato dei nostri sani principi e delle fantastiche idee che perseguivamo allora. A parte il suo modo di fare, cosa ne pensi di Salvo e di questa splendida casa in cui mi ha portato a vivere?
- Che vuoi che ti dica, - scosse ripetutamente il capo alla ricerca di una risposta diplomatica - a prima vista sembra uno di quei boss mafiosi che si vedono nei film, ma se lo hai scelto è sicuramente perché è una brava persona.
- Lo è, - affermò con gli occhi che trasmettevano felicità - qui tutti dicono che...
- ...che ha un cuore grande! - la interruppe, poi, guardando un'affascinante ragazza che veniva verso di loro, cambiò il tono della conversazione: - E quella che ha appena baciato chi è?
Viola si voltò con calma e poi scoppiò a ridere: - E' Rosalia, - rispose - ma tutti la chiamano semplicemente Lia. Vive con noi ed è la sorellina di Salvo. Con lei mi sono trovata bene sin da subito perché siamo quasi coetanee.
- Vive con voi? E a che titolo?
- Si occupa delle persone che lavorano qui alla villa. La proprietà si estende per molti ettari e serve del personale per tenerla in ordine.
- Vive in una dependance ?
- Ma no, - abbozzò un sorriso - te l'ho detto, vive con noi. Qui al sud è una cosa normale.
- E non ti da fastidio avere un'estranea per casa?
- Non è un'estranea, - gli ribadì - è mia cognata!
- Sì, ho capito, - obiettò - ma è comunque una persona che si frappone tra la vostra intimità
- Lia è molto discreta e capisce al volo quando abbiamo voglia di restare da soli e poi, per certe cose, c'è la camera da letto. Ora però te la presento così ti renderai conto di quanto sia dolce.
A differenza del fratello, aveva un'espressione accomodante e pareva voler nascondere la sua esplosiva femminilità con dei modi decisamente timidi, al limite dell'imbarazzo. Si dimostrò sin da subito molto interessata ad Andrea, come se volesse carpirgli i segreti di quella vita che arrivava da lontano. - Non ho mai lasciato quest'isola, - gli confessò - e, anche se sono curiosa di vedere il resto del mondo, non c'è nulla che superi il mio amore per la libertà che c'è in questa terra. Non sopporterei mai di dovermi abbigliare con un cappotto pesante per uscire. Proprio non potrei vivere in un luogo freddo e, soprattutto, senza il mare.
- Per questo ti posso capire, - annuì Andrea, seguendola lungo il sentiero lastricato che scendeva verso la spiaggia - qui è come se si fosse sempre in vacanza, ma dopo un po' mi mancherebbero le comodità che offre una grande città. Inoltre... devo anche lavorare.
- Anch'io lavoro, tenere in ordine la villa e il parco dà molto da fare. Gestisco una dozzina di persone, tra cui alcuni maschi che sono riluttanti a farsi comandare da una femmina.
- Considerata la mentalità di questi posti, posso capirlo. Come ci riesci?
- Mi obbediscono per rispetto di Salvo, - gli spiegò - e nessuno si permetterebbe mai di comportarsi male con me.
- Mi chiedo cosa farebbero se non ci fosse lui. - la provocò
- Tu cosa credi? - accettò il confronto.
- Beh... presumo che siano giovani e forti... ed anche molto sensibili alla tua bellezza.
- Dici che si approfitterebbero di me? - lo provocò col chiaro intento di portarlo su un discorso decisamente più piccante.
- Sei una donna molto sensuale, - la incalzò - chi mai potrebbe resistere alla tentazione?
Lia si dimenò come una gatta lungo gli ultimi gradini che sfociavano nella caletta privata: - In effetti piaccio a molti uomini, - gli confessò - ma non sono una donna facile.
- E' la presenza di Salvo che ferma i tuoi spasimanti?
- In un certo senso sì, - ammise - ma anch'io ho gusti molti difficili e non mi butto certo nella braccia del primo che capita. Tu invece sei un uomo fortunato perché sei stato il primo a possedere la mia bella cognata.
- Chi te lo ha detto?
- Io e Viola siamo molto in confidenza, - spiegò - e, prima che tu arrivassi qui per il matrimonio, mio fratello era un po' scocciato da questa cosa.
- Qui al sud conta ancora arrivare vergini al matrimonio?
- Io non sono vergine, - scoppiò a ridere - e questo ti dovrebbe far capire che i tempi sono cambiati.
- Però a Salvo dà fastidio avermi qui, nella sua casa, sapendo che sono stato il primo fidanzato di Viola?
- Altri tempi, - sorrise - e comunque adesso è sua moglie e se la può fottere come gli pare e piace tutte le volte che ne ha voglia!
Andrea annuì ma non gli piacque affatto quella strana affermazione. Era come se Lia avesse voluto ribadire con quanta smania il fratello facesse sesso con la persona che più gli stava a cuore. Era quantomeno fuori luogo quella provocazione così cruda, quasi una sentenza di possesso più che una condivisione di desiderio.
- Era così passionale anche con te? - insistette Lia - Te lo chiedo perché con Salvo è una cosa da non credere e spesso mi sento in imbarazzo nel sentire quanto grida.
- Che fai, - la incalzò - stai ad ascoltare dietro la porta della loro camera?
- Lo facessero solo in camera, - affermò - non c'è posto della villa o del parco in cui non li ho scoperti a fottere!
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