Non
posso tacerti quanto sia profondo il vuoto che mi prende quando tu non
ci sei.
Non esiste... non esiste un solo momento in cui la mente sia libera di
vagare nel tempo e nello spazio per cercare una strada che mi porti così
lontano da non sentirmi più il tuo odore addosso, quello dolce
dei tuoi baci e quello forte delle tue carezze. Non posso smettere di
considerarti una parte di me rimasta altrove, un pezzo di cuore e di anima
strappati dal petto, trattenuti a stento sul filo sottile di una lama
di cristallo, così che ovunque scorrano, di là o di qua
del nostro impercettibile confine, siamo costretti a soffrire insieme.
E' impossibile non immaginarti accanto come un'ombra che segue o precede
i miei passi nello scorrere lento del giorno e nell'agonia della notte,
quando diventi una traccia impalpabile sulle lenzuola sudate... sotto
le mie dita tese a cercare nel buio il calore della tua essenza. E prendi
forma nei miei occhi, trascini il mio respiro, scivoli come un soffio
lieve sotto le narici, veloce nell'aria immobile della stanza, e poi scompari
come un miraggio per ritornare da lì ad un battito di ciglia...
e ti posi sulle mie labbra... e ti lasci cullare. In bilico sul baratro,
con gli occhi bendati, è questa la sensazione in cui riesco a percepire
quanto siamo lontani in questo momento... e un passo indietro sarebbe
senza senso... mi lascio andare nel vuoto, allargo le braccia e aspetto
di stringere le tue.
Non ci sono reti... non ci sono reti che possano salvarci alla fine di
quest'immenso volo, non ci sono appigli a cui aggrapparci, non ci sono
scuse, non ci sono parole... non ci sono lacrime così grandi in
cui affogare il nostro dolore, non ci sono clessidre di traverso in cui
la sabbia scorre piano, non ci sono vincitori né vinti ma solo
anime distese sull'erba dell'altopiano. Non ci sono ali che ci sorreggano,
non ci sono scudi dietro la porta, siamo due cani al guinzaglio con la
catena troppo corta, siamo due ferite aperte sotto una pioggia di sale,
siamo due foglie abbracciate dopo la furia di un temporale... siamo il
passato ed il presente, ciò che è stato e ciò che
ancora deve arrivare, siamo gli ultimi a salire la scala mentre la nave
sta per sprofondare.
Ma siamo anche due riflessi abbaglianti alla luce pallida della luna,
siamo l'incanto di un cielo stellato mentre attendiamo al varco la fortuna,
siamo due soldati feriti che tornano a casa insieme, percorrendo il sentiero
scosceso dopo esser scampati allo stesso veleno... dopo aver combattuto
una dura battaglia, dopo esserci smarriti e ritrovati, magari perderemo
la guerra ma per ora restiamo abbracciati. Ora... per ora... come se il
tempo avesse davvero un senso, come se sapesse arrestarsi quando sono
con te e fuggire via quando invece ti penso... siamo sassi gettati nel
buio che rimbalzano contro una lastra di vetro, ogni scheggia si
conficca nel cuore e non torna più indietro
Abel Wakaam
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